Chiesette

Cappella di San Pietro (XI sec., edificio romanico)
Villa San Pietro (XIX sec., progetto Ing. G. Bonelli)

    Ascolta l'audio



La chiesa di San Pietro era in origine a tre navate, di cui rimangono le absidi, mentre sono chiaramente visibili i resti del perimetro originale; Diplomi Imperiali e Bolle Papali la menzionano a cominciare dall’XI° secolo, attestandone l’importanza. L’edificio, dai caratteri tipicamente romanici, in pietre e conci, finestre a feritoia, archi sostenuti da pilastri, tetto a capriate lignee, era posto in prossimità di una importante via (già romana) di comunicazione e fu per circa due secoli il principale riferimento religioso cristiano in area carrucese, prima della costruzione della Chiesa Parrocchiale di Santa Maria (fondazione nel XIII° sec.) all’interno delle mura e in prossimità del sito castellano. In facciata si riscontrano alcuni archetti pensili, rari elementi decorativi lapidei che ingentiliscono il sobrio carattere dell’edificio. Il sottoportico d’ingresso, la tamponatura delle arcate come il finestrone a lunetta in facciata, si devono ad una sistemazione (riduzione) della costruzione avvenuta nel XVII° secolo; l’interno, rigoroso e spoglio, conserva un dipinto raffigurante San Pietro, un olio su tela riferibile al XVII° secolo.

Villa San Pietro, costruita su preesistenze negli anni ’70 del XIX° secolo è, in zona, un esempio singolare di dimora signorile con pertinenze rustiche: realizzata come centro di vaste proprietà terriere su committenza di Federigo Filippi, assolse ad una funzione non solo residenziale (con tutti gli agi previsti all’epoca) ma anche di organizzazione, controllo, immagazzinaggio e commercializzazione dei prodotti agricoli. Nelle pertinenze del vasto complesso fu fondata la prima Cantina Sociale della zona. La villa fu progettata dall’Ing. Giuseppe Bonelli a partire dal 1876: egli aveva da poco disegnato, su committenza sabauda, la Villa Fontanafredda per Rosa Vercellana, La Bela Rosin, che fu amante e poi moglie morganatica di Vittorio Emanuele II. Il giardino di villa San Pietro (l’edificio appartiene tuttora ai discendenti Filippi) conserva la suggestione romantica di un tempo, con un suggestivo affaccio sulla Valle del Tanaro e sulle Langhe. Nel giardino della villa il pittore e ceramista Sandro Vacchetti (1889-1876) trascorreva ore ed ore delle sue giornate carrucesi ‘cogliendo il trascorrere delle stagioni, attento alle sfumature che rapidamente trasformavano in ombra ciò che poco prima era uno scorcio assolato…fermando col suo pennello il luccichio della rugiada mattutina, fissando il carattere (intimo, riposto) delle molte persone ritratte in posa proprio qui…’

Questo sito utilizza cookies per offrirti un'esperienza di navigazione migliore. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l’uso dei cookies. Maggiori informazioni.         ACCETTO